Non tutti sanno che, quando si affronta un trasloco, esistono anche diversi adempimenti burocratici ai quali far fronte.
La regolamentazione del trasloco, infatti, richiede al privato di essere in possesso di appositi permessi per trasferire mobili e oggetti da un’abitazione all’altra.
La violazione di queste regole comporta il pagamento di sanzioni: per questo, spesso si sceglie di affidarsi ad una ditta specializzata, che sarà in grado di occuparsi di tutti gli aspetti burocratici e pratici connessi al trasloco.
Vediamo quali sono questi adempimenti.
Spesso, l’azienda specializzata in traslochi a cui si decide di affidarsi utilizza mezzi ed attrezzature pesanti, che costituiscono un notevole ingombro dell’area interessata. È quindi fondamentale che il richiedente si assicuri di avere il permesso di occupazione del suolo pubblico e, per farlo, deve compilare appositi moduli da consegnare al Comune di appartenenza.
All’interno del documento dovranno essere indicati la durata dell’occupazione e la metratura della superficie occupata: a fronte di queste informazioni, si dovrà pagare un canone.
È bene che la richiesta venga fatta con largo anticipo, per evitare che i tempi d’attesa possano intralciare il trasloco stesso.
Se il trasloco avviene all’interno di un complesso condominiale, il privato dovrà informare l’amministratore di condominio, in modo che la ditta incaricata potrà occupare senza problemi gli spazi comuni: ne avevamo parlato in un precedente articolo.
Inoltre, una cosa che spesso passa inosservata è l’esistenza di un apposito permesso di lavoro per svolgere il trasloco: lo avevamo precedentemente spiegato.
Inoltre, riassumiamo le altre comunicazioni burocratiche relative alle utenze da tenere presenti nel caso di trasloco:
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